Entro il 2020, i Consumatori della Generazione Z (definiti anche Z-lennials), ovvero coloro che sono nati dal 1995 in poi, rappresenteranno il 40 per cento del totale dei consumatori, secondo alcune stime del settore. Per questo motivo i rivenditori devono instaurare un rapporto commerciale duraturo e proficuo con questa generazione.
Tuttavia, gli esperti cinesi avvertono che i rivenditori stanno facendo una serie di errori: dal confondere la Generazione Z con i Millennials, alla scarsa importanza data alla mania attuale per il lusso in edizione limitata, passando per la scelta dei testimonial famosi sbagliati. Troppi marchi stanno adattando le strategie di vendita e le campagne di marketing esistenti ad un mercato fondamentalmente diverso ed assolutamente snob e critico. E, nonostante la domanda, molti marchi di lusso internazionali stanno ancora lottando per connettersi con i Z-lennials e hanno permesso ai marchi locali emergenti di prendere il comando.
Secondo gli esperti, è fondamentale che i marchi passino da una mentalità “localizzata per la Cina” ad una mentalità “guidata dalla Cina”, quando si tratta dell’impegno globale per la trasformazione digitale, considerando che la Generazione Z sta crescendo rapidamente in Cina. Considerando che buona parte di essi appartiene a famiglie con un solo figlio, dispone di un reddito più alto e di un certo gusto per il lusso.
Per il suo comportamento, la Generazione Z è stata spesso associata ai Millennials e definita come una generazione giovane di consumatori veloci ed esperti di tecnologia. Tuttavia, secondo gli esperti di marketing, vi è sempre più l’esigenza di considerare la Generazione Z come un gruppo a sé stante, ovvero come la prima generazione di nativi digitali, che si affida alla tecnologia per massimizzare il proprio tempo. Grazie alla loro assidua presenza online, non c’è da sorprendersi che la Generazione Z sia il più grande consumatore digitale di qualsiasi mercato.
Secondo Ray Ju, consulente senior a New York per l’agenzia di consulenza Labbrand, gli acquirenti della Generazione Z hanno un sacco di dati a disposizione e, al tempo stesso, ne sono dipendenti. “La qualità e la quantità di informazioni a cui hanno accesso tramite i canali digitali forniti e creati dai marchi, dagli influencer, dalla famiglia e dagli amici, sono enormi. Si basano su tali informazioni per prendere qualsiasi decisione, sia per gli acquisti online che offline”, ha affermato.
Secondo le stime di Labbrand, in linea generale, gli adulti in Cina trascorrono in media tre ore al giorno sul proprio smartphone, mentre gli adulti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Italia, Spagna, Corea del Sud e Canada ne trascorrono circa due.
Fonte: Christine Lee – Jing Daily