Un altro modo per esportare in Cina

|Un altro modo per esportare in Cina

Un altro modo per esportare in Cina

Ogni produttore che voglia entrare nel mercato cinese conosce la nota dolente rappresentata dal regime di tassazione. Prima di inviare una bottiglia di vino in Cina, occorre pagare al governo il 48,2% di tasse (che include l’IVA, le tasse di vendita e le tariffe), a meno che il produttore non sia uno dei pochi fortunati con sede in Oceania o in Cile. Grazie agli accordi di libero scambio, i vini cileni e neozelandesi godono attualmente di tariffe zero, un vantaggio di cui i vini australiani dovrebbero godere entro il 2019.

Alcune cose molto interessanti stanno accadendo al settore della distribuzione in Cina e lo stanno facendo velocemente. Molti rivenditori in Cina stanno ora sperimentando un nuovo schema, che consente loro di vendere vino importato pagando una tassa del 21%, invece della consueta tassa al 48,2%. Ciò non avviene attraverso il contrabbando o l’importazione parallela, bensì utilizzando uno “schema transfrontaliero” approvato dal governo.

Le persone che non hanno familiarità con la Cina potrebbero non essere consapevoli dell’entusiasmo che i consumatori cinesi hanno per i prodotti d’oltremare, che si tratti di latte in polvere proveniente dall’Australia e dalla Nuova Zelanda, integratori sanitari dagli Stati Uniti o borse e scarpe di lusso provenienti dalla Francia e dall’Italia.

Si stima che nel corso del 2016, i consumatori cinesi abbiano speso ben 900 miliardi di RMB (130 miliardi di $) per gli “acquisti all’estero”, con un aumento del 38,5% rispetto al 2015. Alla luce di ciò, il governo cinese ha lanciato una nuova iniziativa denominata “Cross Border E-commerce”, che è rivolta ai consumatori cinesi che acquistano direttamente da produttori o rivenditori esteri.

L’ultima versione di questo schema, “La circolare della Commissione per le Tariffe Doganali del Consiglio di Stato sulle questioni relative all’adeguamento della tassa d’importazione per gli articoli importati”, è entrata in vigore l’8 aprile 2016.

Questo regolamento rappresenta effettivamente una “lista bianca” per le merci che possono beneficiare di questo regime. Secondo l’elenco, ne possono beneficiare tutti i vini fermi in bottiglie da meno di 2 litri, il che esclude qualsiasi vino in bottiglie più grandi di quelle magnum e tutti i vini spumanti. In linea di massima, è necessario pagare il 21% dell’imposta complessiva sul prezzo al dettaglio del vino anziché il normale 48,2% sul costo, l’assicurazione e il costo del trasporto (CIF). Questa politica avrebbe dovuto essere rivista l’8 aprile 2017; tuttavia, secondo gli esperti del settore, non sono previsti cambiamenti importanti fino alla fine del 2017.

Il Cross Border E-commerce è una pratica che è stata già ampiamente adottata per altri prodotti, ma il suo utilizzo nel mercato del vino è una novità assoluta. In effetti, la maggior parte delle piattaforme di vendita specializzate nel Cross Border E-commerce del vino sono state istituite soltanto pochi mesi fa. Piattaforme di vendita più complete come JD.hk, Tmall.com e Kaola.com sono in funzione da più tempo. La maggior parte delle piattaforme si concentra sui vini Grand Cru Classé di Bordeaux, mentre quelle più specializzate lavorano con alcuni vini della Borgogna e dell’Australia. Ad esempio, JD.hk ha offerto una bottiglia di Château Coutet del 2007 a 45,65$, tasse incluse: un costo significativamente più basso rispetto ai 58,00$ che Wine-Searcher suggerisce come prezzo medio globale.

A questo punto, i produttori che stanno leggendo questo articolo si staranno chiedendo in che modo possono partecipare al programma. Con chi dovrebbero confrontarsi? Che tipo di vino dovrebbero offrire ai consumatori? Sarebbe una buona opzione per i vini costosi ma slow moving?
Il prezzo non è tutto. C’è una serie di fattori che spiega perché un certo vino è popolare o meno. Puntare a tutti i costi sui vini costosi o slow moving non è una strategia vincente.

Parla con il tuo importatore, scegli il prodotto giusto che offre uno sconto buono rispetto al normale prezzo di importazione e scegli il tipo di prodotto che non influisce sulla struttura dei prezzi dell’intero marchio. Anche i rivenditori di vini pregiati d’oltreoceano possono usufruire di questo programma avendo tutti i documenti a portata di mano.

Fonte: Olvier Zhou – Meininger’s Wine Business International

 

 

2021-01-12T16:11:45+01:00 Gennaio 15th, 2019|e-commerce|0 Comments